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Normative e Certificati
un comodo glossario
e le tabelle comparative norme italiane ed europee.
Certificazione
al fuoco
La classificazione dei materiali a seconda della
loro reazione al fuoco è una delle misure di
prevenzione incendi previste in Italia. Viene
definita dalla norma UNI CEI EN ISO 13943/2004 come
il “comportamento di un materiale che
contribuisce con la propria decomposizione al fuoco
a cui è sottoposto in condizioni determinate”.
La reazione al fuoco di un materiale è un fenomeno
complesso che dipende da vari
parametri, i principali dei quali sono i seguenti:
– infiammabilità
– velocità di propagazione delle fiamme
– gocciolamento
– post-incandescenza
– sviluppo di calore nell’unità di tempo
– produzione di fumo
NORMATIVA ITALIANA
Il Decreto Ministeriale – Ministero dell’Interno –
26 giugno 1984 e la modifica del 2001, regolamenta
la classificazione della reazione al fuoco e
l’omologazione dei materiali ai fini della
prevenzione incendi.
Con riferimento alla reazione al fuoco ai vari
materiali sono assegnate le classi da 0 a 5 con
l’aumentare della loro partecipazione alla
combustione.
Quelli in classe 0 sono incombustibili, mentre le
classi da 1 a 5 sono riferite ai materiali
combustibili.
NORMATIVA EUROPEA: EN 13501-1
La norma europea UNI EN 13501-1 regolamenta
la classificazione di reazione al fuoco dei prodotti
e degli elementi da costruzione.
I prodotti da costruzione vengono classificati,
secondo metodi di prova armonizzati, nelle Euroclassi
A1, A2, B, C, D, E ed F.
I materiali classificati A1 e A2 sono incombustibili
(cemento, calcestruzzo, minerali, vetro, lana di
roccia, ceramica, etc.) mentre quelli certificati da
B a F sono combustibili in ordine crescente.
Per tutti i materiali appartenenti alle classi A2,
B, C, D è prevista anche una ulteriore
classificazione secondo il livello di emissione di
fumi e di particelle/gocce ardenti durante la
combustione.
– “s” smoke: livello di emissione di
fumi con valori che vanno da 1 (assente/debole) a 3
(elevato).
– “d” flaming droplets and/or particles:
gocciolamento di particelle ardenti. I valori sono
definiti da 0 (assente) a 2 (elevato).
COMPARAZIONE NORMATIVA ITALIANA-EUROPEA
Il Decreto Ministeriale 15 marzo 2005 introduce una tabella
che compara le classi italiane con quelle europee,
al fine di poter applicare le leggi che richiedono
una determinata reazione al fuoco.
COMPARAZIONE DELLE DIVERSE CLASSIFICAZIONI
Panoramica delle classi europee e delle classi
nazionali più usate:
Europa EN 13501-1:2007 +A1:2009
Germania DIN 4102-1,1998 (spesso indicata come
“B1”)
Francia NF P92-507:2004 (spesso indicata come
“M1”)
Regno Unito BS 476-6:1989 +A1:2009 e BS
476-7:1997
NORMATIVA EUROPEA EN 15102
La norma UNI EN 15102:2011 si applica a tutti
i prodotti in rotoli e pannelli per rivestimenti
murali come definiti nella UNI EN 235, applicati
internamente su pareti, partizioni o soffitti, con
adesivo, principalmente a fini decorativi.
Definisce inoltre i criteri per la valutazione della
conformità dei prodotti ai requisiti della presente
norma e riporta le disposizioni per la marcatura
CE.
Certificazione
antiscivolo
NORMATIVA EUROPEA: EN 14041
La seguente norma specifica i requisiti relativi
alla salute, sicurezza e risparmio energetico per: –
rivestimenti resilienti di pavimentazioni realizzati
con plastica, linoleum, sughero o gomma; –
rivestimenti tessili per pavimentazioni, ecc.
La norma EN 14041 stabilisce i requisiti di
sicurezza, tra cui la resistenza allo slittamento.
La prova ha lo scopo di misurare il coefficiente
dinamico di attrito. Nella EN 14041 se la
pavimentazione ha un coefficiente di resistenza
allo slittamento maggiore o uguale a 0,30 potrà
essere considerato in classe DS.
NORMATIVA TEDESCA: DIN 51130
È la normativa tedesca che esprime la scivolosità
delle pavimentazioni in funzione dell’angolo di
scivolamento, poi classificato all’interno di intervalli
denominati R9, R10, R11, R12, R13.
In Germania, per ciascuna destinazione d’uso della
pavimentazione viene prescritto un determinato
intervallo “R” e si applica a pavimentazioni di
qualsiasi natura.
I coefficienti di scivolosità indicati dal valore
“R” classificano i prodotti secondo le esigenze
specifiche delle destinazioni d’uso, indicate
secondo un ordine crescente di pericolosità, con
riferimento soprattutto agli ambienti industriali e
commerciali.
Certificazione
acustica
La capacità fonoassorbente di un materiale
viene generalmente indicata con i coefficienti di
assorbimento misurati in frequenze diverse. Ciò
significa che un materiale possiede un numero
diverso di coefficienti di assorbimento in base alle
frequenze.
Quando si indica una classe di assorbimento idonea
per un prodotto, il prodotto viene misurato secondo
la direttiva EN ISO 354. Il risultato che
deriva da questa prova è una curva di assorbimento,
che indica i coefficienti di assorbimento per
ogni frequenza utilizzata nella prova.
Il coefficiente del fonoassorbimento ponderato
(αw) è il risultato che deriva da un confronto tra i
valori dei coefficienti fonoassorbenti a frequenza
standard e la curva di riferimento in conformità
alla norma ISO 11654.
La norma EN ISO 11654 viene adottata inoltre per
classificare i materiali fonoassorbenti su curve
di assorbimento misurate da A a E. La classe A
possiede le migliori capacità di assorbimento mentre
la E possiede scarse capacità. Il metodo di
installazione insieme alle proprietà del materiale
influenza maggiormente il risultato.
Certificazione
IMO
La certificazione IMO, regolata dalla Direttiva
Europea MED nasce con lo scopo di armonizzare
fra tutti gli Stati Membri della Comunità Europea,
le procedure di valutazione della conformità
relative all’equipaggiamento destinato ad essere
sistemato a bordo delle navi comunitarie. La
direttiva MED richiede che le applicazioni marittime
debbano essere certificate e specifica i requisiti
minimi sia per i produttori che per i prodotti.
I prodotti certificati IMO sono prodotti omologati
per il settore marittimo, pensati per l’intero mondo
dell’arredamento di yacht, navi da crociera,
traghetti ed imbarcazioni da diporto, che
ottemperano agli standard internazionali di
sicurezza.
Attestata la conformità sul prodotto, in accordo
alla Direttiva MED, viene apposto il marchio di
conformità che consiste in un timone marino (detto
Timoncino; vedi figura sotto) insieme al numero
di identificazione dell’Ente Notificato che ha
eseguito la sorveglianza.
Certificazione
OEKO-TEX
Lo STANDARD 100 by OEKO-TEX è un sistema di
controllo e certificazione indipendente e uniforme a
livello internazionale per le materie prime, i
semilavorati e i prodotti finiti del settore tessile
ad ogni livello di lavorazione, oltre che per i
materiali accessori utilizzati.
I controlli OEKO-TEX delle sostanze tossiche sono
principalmente progettati considerando la
destinazione d’uso dei tessuti e dei materiali. Più
è intenso il contatto di un prodotto con la pelle e
più questa è sensibile, più severi saranno i
requisiti umano-ecologici da rispettare.
I tessuti per la stampa digitale rientrano nella
Classe di prodotto IV, che comprende materiali da
arredamento/decorativi (tende, tovaglie,
rivestimenti per mobili imbottiti, ecc.)
Dichiarazione
di Prestazione (DoP)
La dichiarazione di prestazione, abbreviata in DoP (Declaration
of Performance), è il documento obbligatorio che
accompagna la marcatura CE dei prodotti da
costruzione. La DoP descrive le prestazioni dei
prodotti in relazione alle caratteristiche
essenziali conformemente alle specifiche tecniche
pertinenti (norme armonizzate e ETA) e sostituisce
la dichiarazione di conformità. L’obbligatorietà
della marcatura CE (e quindi della DoP) è
prevista solo se esiste una norma armonizzata sul
prodotto.
Ad esempio, nel caso specifico dei tessuti non
esiste una norma armonizzata di riferimento e quindi
NON vi è l’obbligo di marcatura CE del prodotto e di
conseguenza non deve essere emessa la DoP.
Marchio
CE
Il marchio CE (Marchio di Conformità Europea) è
rappresentato da un simbolo grafico specifico che
garantisce al consumatore la conformità del prodotto
a tutte le disposizioni della Comunità Europea che
prevedono il suo utilizzo dalla progettazione, alla
fabbricazione, all’immissione sul mercato, alla
messa in servizio del prodotto fino allo
smaltimento. Non tutti i prodotti in commercio
hanno l’obbligo di avere la Conformità Europea: è
infatti obbligatoria per giocattoli, dispositivi
medici, dispositivi elettrici, dispositivi di
protezione individuale, elettrodomestici, macchine
ecc.
Schede
di sicurezza - SDS
o MSDS
Una scheda di sicurezza (SDS) o nella
versione inglese MSDS (Material Safety Data Sheet) è
un documento in cui vengono elencati tutti i
pericoli per la salute dell’uomo e dell’ambiente di
un prodotto chimico. Si tratta infatti del
documento tecnico più significativo ai fini
informativi sulle sostanze chimiche e loro miscele,
in quanto contengono le informazioni necessarie
sulle proprietà fisico-chimiche, tossicologiche e di
pericolo per l’ambiente necessarie per una corretta
e sicura manipolazione delle sostanze e miscele.
Regolamento
REACH
REACH è l’abbreviazione di Registration, Evaluation,
Authorisation and Restriction of Chemicals, ossia registrazione,
valutazione, autorizzazione e restrizione delle
sostanze chimiche.
REACH è un regolamento dell’Unione europea
adottato per migliorare la protezione della salute
dell’uomo e dell’ambiente dai rischi delle sostanze
chimiche, stimolando nello stesso tempo la
competitività dell’industria chimica europea.
In linea di principio, il regolamento REACH si
applica a tutte le sostanze chimiche: non solo a
quelle utilizzate nei processi industriali, quindi,
ma anche a quelle che vengono adoperate
quotidianamente.
Gli obblighi concernenti i tessuti tecnici, in cui
moltissime sostanze chimiche sono aggiunte alle
fibre tessute per migliorarne caratteristiche come
il colore, la resistenza agli agenti atmosferici,
alle fiamme etc, riguardano la presenza o meno di
sostanze cui è riconosciuta la pericolosità in
concentrazioni ritenute nocive per la salute.
Per sostanze estremamente problematiche SVHC
nell’ambito del regolamento REACH si intendono tutte
quelle sostanze che sono:
1. Cancerogene, Mutagene e tossiche per la
Riproduzione (CMR)
2. Persistenti, Bioaccumulabili e Tossiche (PBT) o
molto Persistenti e molto Bioaccumulabili (vPvB)
3. Interferenti Endocrini (IE) per i quali sono
scientificamente comprovati effetti gravi per la
salute umana o per l’ambiente.
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